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Azienda Agricola produce i tipici vini della zona, tra cui moscato e favorita.
Questa azienda è "un sogno divenuto realtà" visto che i proprietari hanno deciso di iniziare l'attività per seguire un'autentica passione per il territorio nata visitando le langhe tempo fa.
La nostra consulenza per questa attività si è subito concretizzata nel trovare un marchio vero e proprio visto che quello scelto in realtà era un’immagine un po’ troppo elaborata per poter essere utilizzata come logo. Questa scelta è comune a molte aziende, molte infatti adottano un dipinto, una foto come proprio logo perché quell’immagine è importante nella loro storia personale o perché piace particolarmente, ma così facendo non si tiene conto di alcune regole basilari per la corretta progettazione di un logo: riproducibilità, scalabilità, leggibilità, riconoscibilità ecc…
Abbiamo perciò cercato un’immagine che potesse essere utilizzata come logo e abbiamo subito notato l’omino, il “balos” protagonista dell’etichetta del moscato, il primo vino prodotto in azienda, e oltretutto la cascina stessa e l’azienda si chiama cà ed balòs, ovvero casa del furbetto, birbantello, la cascina infatti è famosa nei racconti popolari come “balera” ovvero luogo di feste e balli.
I font scelti per l’accostamento con questa figura allegra ed ironica sono tutti particolari ma non eccessivamente estrosi perché volevamo bilanciare il tono scherzoso della figurina con un carattere un po’ più sobrio.
Infine abbiamo scelto il font “Amer Type” perché volevamo in qualche modo inserire un richiamo, un simbolo a quello che ci ha colpito della storia aziendale ovvero ciò che ha fatto scoprire e amare il territorio: la letteratura, Fenoglio e Pavese in particolare.
Il carattere scelto è chiaramente un carattere da “macchina da scrivere” senz’altro più elaborato e raffinato ma della famiglia dei Curier ovvero proprio quei caratteri che ricordano le macchine da scrivere manuali.
Scrivere a macchina è ormai un tratto distintivo del ‘900 prima si scriveva a mano e dopo a video, e Fenoglio e Pavese rispecchiano appieno gli autori dell’epoca.
Perciò il tipo di carattere ha questa valenza: sottolineare la creatività e la manualità dello scrittore, un rapporto stretto tra il foglio di carta e l’inchiostro, cosa che abbiamo scorto nella titolare e nel suo attaccamento alla terra che lavora per esempio nello slancio creativo di sperimentare nuove tecniche di impianti.
Il colore che abbiamo preferito è stato il sabbia/beige scuro perché proprio il suo tono elegante dà personalità al marchio e ne contiene l’aspetto giocoso e inoltre rispecchia il colore della terra delle nostre colline.
I contorni degli altri elementi che intervengono nel marchio (lo sfondo del carattere) e nelle applicazioni dell’immagine coordinata (buste, carta intestata ecc….) sono volutamente morbidi e con un tratto irregolare per dare il senso di “organico” e non troppo tecnico, più vicino al grezzo e alla terra che non alla tecnologia squadrata. Questa idea si sposa con la volontà di perseguire una viticultura vicina al biologico, così come la scelta di un cartoncino 100% riciclato per i biglietti da visita.